Storia di Limerick

Sembra che Limerick abbia messo radici circa nell'800 d.C. allorchè costituiva un insediamento vichingo posto in un'isola dello Shannon, la King's Island benchè molti sostengano che possa avere avuto origini più antiche e che la "Regia" ricordata da Tolomeo qualche anno prima fosse proprio l'odierna Limerick.

Al sopraggiungere degli Anglo-Normanni al termine del dodicesimo secolo la città venne rasa al suolo e se ne impadronì Giovanni di Inghilterra per il quale fu costruito il castello; nel Trecento Limerick venne incendiata da Edoardo Bruce e subì costanti assedi nel corso del Seicento: tutto ebbe inizio nel 1642 quando il castello del re Giovanni divenne possesso degli Irlandesi Confederati e quando la città venne assediata dalle truppe di Cromwell.

Nel 1690 fu il turno di Guglielmo III che però capitolò nel 1691. Aggravò la situazione una epidemia di peste che causò la morte di oltre cinquemila persone; poco più tardi tutta l'Irlanda e dunque Limerick affrontò la Guerra guglielmita, motivo di ulteriore indebolimento e malessere dei cittadini.

Nel diciottesimo secolo la città costituiva un porto britannico efficace negli scambi atlantici e dunque importante ai fini dell'espansione. Nell'Ottocento Limerick accolse dapprima benevolmente l'insediamento di una comunità di Ebrei in fuga dalla Lituania: ai successi ottenuti nel commercio da parte della comunità ebraica, la popolazione portò avanti una serie di rappresaglie antisemitiche che portarono a una parziale fuga di questi verso il continente americano. Si parla di "pogrom di Limerick".

Limerick ha superato i problemi economici derivanti dalle guerre e a partire dagli anni Novanta del Novecento è riuscita a crescere economicamente creando industrie e modernizzando la città.